Nesolio
RUSTICO DI NESOLIO nel Comune di Erve
ANTENNA AMBIENTALE DELL’ECOMUSEO VAL SAN MARTINO
Il nucleo storico di Nesolio
Già citato nel Cinquecento ma risalente, nella sua porzione più antica, al secolo XIV, il nucleo di Nesolio è disposto su vari piani che seguono la linea di crinale e si articola lungo un asse viario principale pavimentato, alla cui sommità si apre una piazzetta. Esempio rappresentativo dell’architettura montana e delle sue connessioni urbanistiche e socioeconomiche, oggi quasi del tutto abbandonato, è posto a 695 metri s.l.m., poco sopra l’abitato di Erve.
L’insediamento, ufficialmente attestato nel secolo XVI, si ritiene sia il centro originario della Val d’Erve, peraltro collegato anche alla frazione Torre con una mulattiera. Il tipo di abitato alpino, compatto intorno ad un asse e comprendente senza soluzione di continuità dimore, fienili e stalle, si compone come un grappolo di edifici disposto secondo il risalire della costa, dove i ripiani si allargano, e lungo una direttrice che sale ai pascoli e boschi del Monte Ocone e al passo del Pertüs, valico antico e regolarmente utilizzato ancora in tempi recenti.
I caseggiati maggiori si distinguono per l’elevazione, dovuta generalmente a sopralzi ottocenteschi, quando la popolazione era abbastanza consistente, essendo terminata la fase di emigrazione verso Venezia di tornitori e carbonai; predomina la doppia falda nord-sud, con affaccio verso valle di complessi ballatoi in legno, a volte intagliati e decorati negli accessi e nei ripiani inferiori contigui all’abitazione. Peculiare è pure l’uso delle pareti divisorie in rami di castagno, o
ciliegio, ricoperti di malta. Gli edifici più antichi (secolo XIV) sono quelli che rivelano una migliore tecnica costruttiva, impregnata ancora di saperi che si rifanno, pur attardandosi, alle esperienze dell’età romanica.
La mulattiera procede fra le case con slarghi, ripiani, gallerie, si muove con prospettive mutevoli dovute all’adattarsi delle costruzioni secondo spazi e altimetrie; nella parte più alta si apre una piazzetta comunitaria, fra quinte di contenuti edifici, coi resti del lastricato e una fontanina addossata al montante della mulattiera. La gente raccoglieva negli ultimi decenni castagne e allevava il bestiame, condotto nelle stagioni intermedie al piccolo maggengo di Tezza posto più a monte; in estate si portava invece agli alpeggi più alti.
Agli inizi del XX secolo, Nesolio contava 170 abitanti distribuiti in una ventina di unità abitative ed altrettante famiglie. Ancora negli anni Cinquanta, le famiglie residenti erano 17, ma a partire da allora il nucleo è stato progressivamente abbandonato tanto che, attualmente, solo una persona. pur dimorando ad Erve, vi sale tutti i giorni per accudire agli animali domestici e coltivare alcuni piccoli appezzamenti di terreno circostanti l’abitato.
Il recupero e utilizzo dell’edificio
L’intervento di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo ha interessato l’edificio rustico (e storico) di proprietà della Comunità Montana Lario Orientale - Valle San Martino, ente titolare dell’Ecomuseo Val San Martino, sito nel nucleo storico di Nesolio; tale intervento, grazie a fondi propri dell’Ente e ad un contributo di Regione Lombardia, è stato operato con l’intento di destinare il fabbricato ad antenna ecomuseale di carattere ambientale. Esso si è articolato in 4 fasi:
- L’acquisto dell’immobile;
- I lavori di manutenzione e risanamento;
- L’acquisto degli arredi (pensati per un uso didattico e per laboratori);
- L’allestimento delle opere accessorie.
Il recupero dell’edificio è stato pensato, ed al momento il suo utilizzo è stato orientato in tal senso, quale occasione per dotare l’Ecomuseo Val San Martino e la comunità di Erve di un’antenna educativo/ambientale destinata a giovani ed adulti, e dunque di valore sociale e aggregativo, e ad una promozione turistico/culturale.
Infatti, gli spazi ricavati nel rustico si prestano ad una triplice destinazione:
- Punto informativo di supporto agli escursionisti e ai visitatori, dedicato alla promozione dell’Ecomuseo Val San Martino, delle sue emergenze e dei suoi itinerari culturali, e delle specificità del territorio della Val d’Erve, tramite pannelli esplicativi ed espositori dispensatori di documentazione cartacea illustrativa e pubblicazioni a tema;
- Polo educativo con arredi e strumentazioni adatti allo svolgimento di lezioni frontali e pratico/laboratoriali di carattere naturalistico/ambientale (con particolare riferimento ai temi legati all’agricoltura tradizionale, alla coltivazione delle castagne e i lavori tradizionali) nell’ambito dei moduli previsti nell’offerta didattica progettata ogni anno scolastico dall’Ecomuseo ed offerta alle scuole del territorio ed esterne;
- Spazio culturale a disposizione della comunità locale ervese e del panorama associazionistico del territorio mirato alla socializzazione e alla frequentazione – nonché al rilancio in chiave ricreativa e turistica – del nucleo ormai da tempo semiabbandonato.